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1. pescare durante un temporale
È estate ed è umido. Gli ultimi giorni sono stati molto caldi e per tutta la settimana avete avuto voglia di una battuta di pesca. Vorreste tornare a pescare le anguille. Le nobili anguille, la cui popolazione viene costantemente decimata. Beh, sembra che nelle vostre acque ce ne siano ancora molte. Per questo siete molto contenti che nel fine settimana sia previsto un temporale. È una rinfrescata gradita per tutti e anche le anguille hanno voglia di abboccare grazie al cambiamento del tempo. Avete sistemato tutto in riva al mare e c’è già un botto in cielo nelle vostre immediate vicinanze. Dopo qualche minuto l’indicatore di abboccata vi indica che dovrete colpire. La canna da pesca è impugnata saldamente con entrambe le mani e viene tenuta alzata verso il cielo della sera. Avete scelto un punto relativamente poco protetto. Non ci sono alberi alti o pali nelle vicinanze. In quel momento il fulmine colpisce la punta della canna.
Meglio: aspettate che il temporale sia passato e solo allora continuate a pescare. Nel frattempo, aspettate in macchina. Dopo il temporale, i pesci iniziano comunque a mordere.
2. nessun giubbotto di salvataggio sulla barca
Anche questo punto è costato la vita ad alcuni pescatori. Quando si esce in acqua con la propria barca, il giubbotto di salvataggio è d’obbligo. Possono accadere diverse cose che vi fanno finire in acqua. Il giubbotto di salvataggio vi salva la vita se siete esausti o sotto shock.
L’azienda Skinfox mi ha fornito un giubbotto di salvataggio da testare. Vorrei presentarvelo. Dal 2013, l’obiettivo di Skinfox è stato quello di stabilire i propri standard per prodotti innovativi e di alta qualità a un prezzo accessibile.
In questo caso, si tratta dello Skinfox Rescuer. Viene fornito in una pratica custodia da cintura che si può comodamente legare in vita con il cinturino. Con un peso totale di circa 570 g, è anche molto leggero. All’interno della tasca si trova il gilet vero e proprio. Ha un colore di segnalazione super giallo, in modo da poter riconoscere facilmente la persona in acqua. Quando ho estratto il gilet dalla borsa, ho subito notato la lavorazione di alta qualità. Nella zona delle spalle sono presenti due riflettori. Così, se si è caduti in acqua, è possibile estrarre rapidamente il gilet dalla borsa e indossarlo senza dover slacciare la cintura dalla vita. O anche se siete ancora in barca ma dovete lasciarla presto. Il passo successivo è tirare la maniglia rossa e la cartuccia di gas riempie il gilet. L’aria può essere rilasciata dal gilet e reintrodotta attraverso un tubo montato. Un fischio aiuta ad attirare l’attenzione dal punto di vista acustico. Una volta gonfiato, il gilet porta la persona in difficoltà nella posizione stabile necessaria e a prova di svenimento senza alcun intervento da parte sua.
Il video mostra maggiori dettagli e come si gonfia:
Potete dare un’occhiata più da vicino al gilet qui e anche acquistarlo. Il prezzo di circa 90 € dovrebbe valere la pena, credo. Lo consiglio vivamente a tutti i pescatori e agli altri appassionati di sport acquatici.
3. ganci con ri-agganci danneggiati
Su internet si trovano immagini davvero brutte. E sono sicuro che anche voi avrete sentito dire che qualcuno nella vostra cerchia di conoscenti ha avuto un amo conficcato nella pelle da qualche parte. Se ci penso mi viene il voltastomaco. Ma purtroppo succede ancora e ancora. Ecco perché bisogna fare molta attenzione quando si pesca, quando si maneggiano gli ami da pesca. Soprattutto quando si rilascia l’amo dalla bocca del pesce, si può scivolare e affondare l’amo nel proprio dito.
E se non siete da soli ma con altre persone sul luogo di pesca, fate molta attenzione che nessuno si trovi dietro di voi quando lanciate l’attrezzatura o l’esca. Può letteralmente colpirvi nell’occhio (o nell’orecchio, o nel naso, o nel mento…). Quindi guardatevi sempre intorno prima di lanciare e avvertite gli altri.
4. pericolo di soffocamento in campeggio
Ho già scritto un articolo su questo argomento. Capita spesso che i pescatori vengano trovati morti nelle loro tende il giorno dopo, nelle notti fredde. Perché? Tra l’altro, perché il loro riscaldamento a gas non aveva un fusibile di accensione e quindi il gas veniva aspirato nella tenda chiusa (quindi lasciate sempre un pezzo aperto). Molto, molto triste, perché si tratta di un fenomeno evitabile. Inoltre, installate un rilevatore di monossido di carbonio a un’altezza di circa 150 cm.
5. il coltello da pesca
Sì, certo, il coltello da pesca non può mancare in questo elenco. Può essere davvero pericoloso. Innanzitutto, lo si vuole usare per uccidere e sventrare il pescato. Ma bisogna assicurarsi che sia sempre chiuso o, nel caso delle lame fisse, che scompaia nel fodero. Soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione o in situazioni concitate, può capitare di allungare accidentalmente la mano verso la lama e di ferirsi gravemente. Se il peggio viene al peggio, sarà appoggiata alla vostra custodia da pesca con la punta rivolta verso il cielo, e voi inciamperete e cadrete…
Ok, ok! Spero che questo articolo vi abbia ispirato a essere un po’ più sicuri sul posto di pesca. Sarei felice se anche voi condivideste le vostre storie con la comunità e lasciaste un commento.